Si tratta di un riccio pastorale in avorio elefantino intagliato, dipinto e dorato realizzato da una bottega siciliana per mano di artigiani arabi e risalente alla fine del XII secolo.
È un pezzo di eccezionale valore, anche per la sua rarità, vi troviamo raffigurati il serpente, archetipo del male, che tenta di sopraffare tra le sue spire l’agnello, immagine del Cristo, che strenuo, e tuttavia sereno, resiste e respinge l’aggressore.
In questo oggetto si scorge un perfetto connubio tra forma e contenuto.