Il corale miniato

Le parole e la musica dell'Officio divino

Un Corale miniato del XV secolo, appartenente all’Archivio Diocesano, in cui la forza del colore e delle immagini si accompagna alla delicatezza del tratto e delle forme; le miniature del corale sono opera del miniatore detto il Maestro dei Graduali di San Salvatore.

 

La preghiera si fa canto

L'antifonario è uno dei principali libri liturgici con la notazione musicale dei canti. Il codice liturgico del Museo è identificabile con l’Antifonario dal Corpus Domini all’invenzione della Croce. Presenta 149 fogli, dieci con iniziali splendidamente miniate. La copertina del corale, non coeva, è formata da due tavole lignee rivestite in cuoio inciso con applicazioni di borchie bronzee bullonate. 

Le miniature del corale sono opera del notevole miniatore detto il Maestro dei Graduali di San Salvatore, attivo nel contesto pavese e lombardo tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento (S. Salvatore era un monastero di monaci benedettini osservanti cassinesi istituito nel 1451).

Caratterizzano lo stile del Maestro la monumentalità dei personaggi, l’accesa tavolozza cromatica e l’attenzione ormai pittorica alla resa dei paesaggi e delle architetture.

capitello

Comunicare attraverso le immagini

La cultura dell’Occidente è una cultura visiva: ogni realtà invoca una rappresentazione necessaria a penetrare l’intelletto umano. Pertanto, anche le realtà uditive, come la musica, richiedono una raffigurazione; è stato proprio questo presupposto gnoseologico a permettere lo sviluppo di una scrittura musicale sistematica e coerente nel corso del Medioevo e oltre, di cui questo corale è piena testimonianza.